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Intelligenza Artificiale HR: solo il 13% dei lavoratori ha ricevuto formazione in AI

La diffusione dell’Intelligenza Artificiale in ambito HR avrà senza dubbio un impatto molto rilevante sul futuro dei lavoratori. Secondo gli esperti, l’AI contribuirà a semplificare il lavoro e aumentare la produttività. Tuttavia, manca ancora adeguata formazione da parte delle aziende.

Il report di Randstad su Intelligenza Artificiale e HR

Il report 2023 di Randstad, intitolato Workmonitor Pulse, ha indagato sull’impatto dell’Intelligenza Artificiale nel mondo del lavoro. Al sondaggio hanno partecipato circa 7.000 lavoratori, di aziende di diverse dimensioni, di tutto il mondo.

Secondo i dati, soltanto poco più di un lavoratore su dieci (13%) ha ricevuto formazione sull’AI nell’ultimo anno. Al contrario, i ruoli che richiedono competenze di AI generativa sono aumentati del 2000%.

Il problema, però, non riguarda soltanto i lavoratori: il 50% dei dipendenti, infatti, ha affermato di essere disponibile ad apprendere nuove skill, mentre il 47% si dichiara entusiasta di utilizzare l’AI sul posto di lavoro. Tuttavia, le aziende si stanno dimostrando ancora carenti rispetto alla formazione del personale.

Secondo Sander Van ‘t Noordende, CEO di Randstad, la formazione all’interno dell’azienda è fondamentale per far fronte al timore delle persone verso ciò che non conoscono. Inoltre, l’Intelligenza Artificiale è in grado di attirare i giovani talenti, evitando la fuga di cervelli all’estero, a tutto vantaggio delle imprese.

L’AI semplifica il lavoro quotidiano

Sander Van ‘t Noordende, inoltre, si dichiara ottimista riguardo agli effetti dell’Intelligenza Artificiale e afferma che contribuirà a semplificare gli aspetti ripetitivi e poco stimolanti del lavoro quotidiano.

Nello specifico, il lavoro delle persone cambierà dal punto di vista della logistica, della manifattura e della sanità. L’AI riuscirà a liberare del tempo a queste attività, andandone a migliorare la qualità.

Le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale nel mondo HR sono molteplici: nella scrittura delle offerte di lavoro; nella realizzazione di job description efficaci; nella fase di sourcing; nello screening dei CV; nell’organizzazione dei colloqui; nel ranking dei CV.

L’AI non rappresenta però un sostituto dell’uomo. Van ‘t Noordende sottolinea, infatti, che molti lavoratori sono rimasti senza occupazione a causa dell’implementazione dell’automazione in ambito industriale. Per questo motivo, risulta necessario formare le persone e accompagnarle nel cambiamento.

Intelligenza Artificiale versus etica

L’introduzione dell’Intelligenza Artificiale all’interno di un’azienda richiede, tuttavia, grande attenzione rispetto al tema etico, in modo che tale tecnologia sia utilizzata correttamente.

A tal proposito, Sander Van ‘t Noordende ha affermato: “È importante che l’Intelligenza Artificiale venga utilizzata in modo corretto, senza bias e pregiudizi. Se gli Stati Uniti sono all’avanguardia in termini di innovazione e applicazione di questa tecnologia, va detto che anche l’Europa si sta muovendo rapidamente, soprattutto in ambito normativo. Ed è un bene: con le applicazioni di AI in aumento è positivo riuscire a creare regole standard, di qualità, valide per tutti”.

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