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settimana lavorativa corta

Settimana corta: il 92% delle aziende non tornerebbe più indietro

Di recente 4 Day Week Global ha pubblicato il più grande studio mai realizzato prima sulla settimana corta. I risultati evidenziano che la riduzione dell’orario lavorativo non influisce sulla produttività e sul fatturato delle aziende. Il 92% delle imprese coinvolte nella ricerca ha affermato di voler mantenere la settimana da quattro giorni anziché cinque

Settimana corta: i risultati dello studio di 4 Day Week Global

È da un bel po’ che si sente parlare di settimana lavorativa corta e ad oggi molti Paesi del mondo hanno iniziato a sperimentarla, soprattutto nel settore pubblico. In Italia, questa iniziativa non ha ancora preso piede, salvo il caso isolato di Intesa Sanpaolo, ma in alcune aree del mondo ha già riscosso notevole successo, come ad esempio nel Regno Unito.

Ed è proprio dall’Inghilterra che arrivano alcuni risultati, peraltro molto positivi, sulla settimana corta, a seguito di uno studio (il più approfondito realizzato finora) condotto dall’organizzazione no-profit 4 Day Week Global, in collaborazione con il centro studi britannico Autonomy e diverse università, inglesi e non solo.

Lo studio ha coinvolto 61 aziende di diverso tipo, presenti soprattutto nel Regno Unito, e 2.900 dipendenti. Nell’arco di sei mesi, tra giugno e dicembre 2022, queste aziende hanno sperimentato la settimana corta, optando nella maggior parte dei casi per il venerdì libero.

In linea generale, la ricerca ha offerto dei segnali piuttosto incoraggianti. In particolare, sembra che la settimana da quattro giorni non abbia arrecato alcun danno in termini di fatturato e produttività alle aziende. In secondo luogo, ha contribuito a migliorare le condizioni di vita dei lavoratori, riducendo stress, ansia e stanchezza.

Joe Ryle, attivista di 4 Day Week Global, ha definito la pubblicazione dello studio “un’importante momento di svolta”. Tuttavia, diversi economisti invitano alla calma. “Gli studi condotti finora” affermano “sono stati fatti su campioni relativamente ridotti e non hanno dato risultati generalizzabili su larga scala”.

Settimana da quattro giorni: in alcuni casi aumenta anche il fatturato

La maggior parte delle aziende che hanno partecipato al progetto hanno dimostrato entusiasmo nei confronti della settimana corta. Di 61 realtà, ben 56 hanno dichiarato di non voler tornare ai cinque giorni lavorativi, mentre 18 hanno descritto il cambiamento come definitivo.

Come si diceva in precedenza la riduzione di orario non ha intaccato in nessun modo la produttività e il fatturato. Nel corso dei sei mesi di prova le entrate economiche delle aziende oggetto d’indagine sono rimaste pressoché invariate, con un aumento medio dell’1,4%. Gli autori dello studio hanno inoltre confrontato il fatturato dei sei mesi di progetto con quello di un equivalente periodo di tempo in cui la settimana lavorativa era di cinque giorni, concludendo che in questo caso l’aumento del fatturato sale mediamente al 35%.

Infine, per quanto riguarda i dipendenti, la settimana lavorativa corta ha senz’altro prodotto dei grandi benefici sulle loro condizioni psico-fisiche. Il 39% degli intervistati ha dichiarato di sentirsi meno stressato, mentre il 71% ha ridotto il proprio livello di burnout. Il 54% ha detto di aver conciliato più facilmente il lavoro con gli impegni familiari, mentre il 62% con la propria vita sociale. Le richieste di permessi per assentarsi da lavoro sono diminuite del 65%, mentre il numero di dipendenti che ha deciso di lasciare il posto di lavoro è calato del 57%. Infine, il 15% degli intervistati ha dichiarato di essere disposto a guadagnare di meno pur di non tornare alla settimana lavorativa di cinque giorni.

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