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Lavoro, giovani fiduciosi sul futuro

Da uno studio di LinkedIn in tema di lavoro, i giovani hanno dimostrato di essere fiduciosi rispetto al futuro. Tra le principali motivazioni che li spingono a cercare un nuovo posto di lavoro ci sono la possibilità di un miglior equilibrio tra vita privata e professionale e il fatto di sentirsi più sicuri delle proprie capacità

Lavoro: giovani puntano sul digitale per trovare nuove opportunità

Di recente, in uno studio, LinkedIn ha raccolto le opinioni dei lavoratori su come vedono il mondo del lavoro nonostante il momento di incertezza e crisi economica che stiamo attraversando. In una precedente ricerca, pubblicata a fine del 2022, la piattaforma social evidenziava un rallentamento delle assunzioni a livello globale. Tuttavia, le risposte pervenute dai lavoratori vanno in un’altra direzione e si dimostrano più positive e fiduciose.

Circa la metà degli intervistati (49%) ha dichiarato di sentirsi più sicuro rispetto alla possibilità di richiedere una promozione o di avere una nuova opportunità professionale, a fronte di un 20% che parte sfiduciato. Nonostante il 65% dei lavoratori ammetta che negli ultimi dieci anni trovare lavoro sia diventato più difficile, chi dichiara il contrario si sente molto ottimista rispetto alle possibilità offerte dal digitale, soprattutto i giovani.

“Un’indagine che abbiamo condotto a fine 2022 tra dirigenti e C-level ha rivelato un clima di diffusa preoccupazione per il futuro del lavoro, dovuta all’incertezza della situazione economica e politica su scala globale” ha commentato Marcello Albergoni, Country Manager di LinkedIn Italia. “Con questa nuova survey abbiamo voluto dare voce alla controparte, ai lavoratori: ne è emersa una percezione diversa, più ottimistica, soprattutto da parte della genZ”.

Cosa cercano i lavoratori in un nuovo lavoro?

Stando al sondaggio, il 54% dei lavoratori in Italia ha dichiarato che sta considerando l’idea di cambiare lavoro nel corso del 2023. Questa esigenza è avvertita in particolar modo (69% del totale) dalla genZ, ossia dai giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni.

Tra le principali motivazioni alla base di questa volontà, le giovani generazioni indicano sullo stesso piano la possibilità di avere uno stipendio più alto (31%), di godere di un migliore equilibrio tra vita privata e professionale (29%) e il fatto di sentirsi più sicuri delle proprie capacità (29%). Questi ultimi due aspetti sono considerati molto meno dalle altre fasce d’età, che invece mettono al primo posto la necessità di guadagnare di più. Il 25% degli intervistati di età compresa tra i 35 e i 44 anni mette la noia al primo posto tra le motivazioni di cambiare la propria vita professionale.

In linea generale, tra gli aspetti maggiormente considerati dagli intervistati nel valutare le offerte di lavoro, ci sono la presenza d’informazioni chiare sullo stipendio e sui benefit (48%), la possibilità di lavorare 4 giorni su 7 (16%) e quella di lavorare in modalità ibrida o da remoto (16%).

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