Cerca
Close this search box.

Il magazine per il mondo HR

di:  

elisa valentini

Elisa Valentini: nel 2021 sono i candidati a scegliere le aziende

Com’è cambiato il settore HR e l’attività di recruiting con la pandemia? L’abbiamo chiesto a Elisa Valentini, HR Manager di ArredissimA

La tecnologia e l’uso sempre più consistente di Internet e dei canali digitali ha cambiato radicalmente la quotidianità di ogni persona. Questo processo, già in atto da tempo, gioco forza è stato accelerato dalla crisi pandemica. I contatti umani, sempre più limitati e in alcuni periodi ridotti al minimo indispensabile, sono stati sostituiti dai contatti virtuali, tramite app, chat, video chiamate e video conferenze. Nuovi strumenti, nuovi mezzi, che hanno cambiato anche il mondo del lavoro, compresa l’attività di recruiting e gestione delle risorse umane. In questa intervista, abbiamo chiesto a Elisa Valentini, HR Manager di ArredissimA, com’è cambiata la sua professione negli anni e quali saranno secondo lei le tendenze future.

Gentile dott.ssa Valentini, come la pandemia globale ha modificato il mondo delle Risorse Umane e il modo di fare selezione?

Direi che il distanziamento imposto dalla pandemia ha impattato in generale su tutto il paradigma sociale; pertanto anche su quello lavorativo, influendo in maniera estremamente incisiva su tutta una serie di aspetti e soprattutto nei rapporti umani, che per antonomasia stanno alla base del settore delle risorse umane. Le aziende sono fatte di persone, quindi il fatto che si debba restare separati, fare attenzione ad avvicinarsi, approcciarsi sempre con estrema cautela, rende il rapporto con gli altri colleghi per forza di cose diverso.

Detto questo, il risvolto della medaglia lo troviamo nell’utilizzo massivo della tecnologia e di tutti gli strumenti digitali ad essa annessi, che in verità già esistevano prima dell’arrivo del Covid, ma che sono stati migliorati e implementati con la pandemia. Non potendo in effetti svolgere colloqui di persona, perlomeno nella fase iniziale della pandemia ante-vaccino, anche noi in ArredissimA ci siamo avvalsi dei video-colloqui, tramite le piattaforme più note.

In questo modo, i candidati, essendo visibili solo tramite un video, hanno necessariamente l’esigenza di far emergere le loro soft skills in maniera più forte. I recruiter, viceversa, possono notare maggiormente tutta quella gestualità e mimica che spesso nei colloqui di persona viene meno esaltata, essendo distratti dall’ambiente circostante.

Un vantaggio dell’utilizzo dei video-colloqui è inoltre quello di accelerare notevolmente il processo di selezione, non facendo perdere tempo ai candidati ed evitando di farli spostare inutilmente. Della serie, non tutti i mali vengono per nuocere!

Sulla base della Sua esperienza, cosa cerca oggi una persona dall’ambiente di lavoro? Quali aspetti mette in primo piano? Stipendio? Formazione? Possibilità di crescita? Flessibilità?

Questa è la classica domanda da un milione di dollari! Scherzi a parte, ogni persona è diversa ed è motivata da determinati aspetti a seconda della sua personalità e delle sue ambizioni, ma anche del suo trascorso lavorativo.

Per mia esperienza, non esiste una risposta univoca a questa domanda, anzi! La bravura di un recruiter, in primis, e del Responsabile di funzione, poi, è proprio quella di captare cosa motiva una persona rispetto ad un’altra. Vi sono risorse molto motivate dall’aspetto economico, che vanno quindi spronate e coccolate con incentivi e premi. Altre persone invece privilegiano la serenità e la sicurezza del luogo di lavoro e vanno rasserenate con la stabilità e la struttura aziendale. Altre ancora, sono motivate dalla possibilità di crescita e carriera. Solitamente sono persone che poi, se gestite e valorizzate nel modo giusto, potranno effettivamente ricoprire ruoli dirigenziali nelle aziende.

In sostanza si tratta di capire che tasti pigiare a seconda delle persone. Noi in ArredissimA abbiamo già da tempo adottato l’utilizzo di test psico-attitudinali che fanno appunto emergere questi aspetti. Li somministriamo già in fase di selezione ai candidati. Via via li facciamo svolgere successivamente anche al team nei vari Punti Vendita per capire come gestire al meglio le risorse e creare una squadra affiatata e coesa.

Bisogna sempre ricordare che gli esseri umani vivono di emozioni, pertanto la capacità di esaltarle è vincente anche per i risvolti di business dell’azienda. Un collaboratore felice di venire al lavoro la mattina ci metterà sicuramente più passione e amore (è il nostro pay-off ). Di conseguenza anche i risultati ne risentiranno!

Com’è cambiata l’attività di recruiting negli anni e con la digitalizzazione? In questo senso, quanta importanza rivestono i social network?

I social network ormai pervadono molti settori che in passato non li contemplavano; non da ultimo anche quello delle Risorse Umane. Desidero sfatare subito una questione, molto dibattuta tra i miei colleghi recruiter: nulla a mio avviso può sostituire il contatto umano, vis à vis, di persona, ma sicuramente la tecnologia ci può aiutare ad accelerare tutta un serie di processi che in passato facevano investire molto tempo a noi selezionatori anche per attività di basso valore aggiunto.

Intendo dire per esempio quello che concerne la pubblicazione degli annunci, che una volta era solo cartacea e aveva tempi molto lunghi di realizzazione. Oggi vi sono piattaforme, come anche quella che abbiamo adottato in ArredissimA, che consentono di pubblicare una singola JOB in molti portali e di raccogliere in un unico database tutti i candidati.

Inoltre, l’avvento dei social network ci consente di creare una virtualità molto forte in rete, che non era assolutamente raggiungibile con i metodi classici offline di un tempo. A tutto ciò, va aggiunto il fatto che la digitalizzazione dei processi favorisce un’esposizione mediatica immediata, con risultati immediati, alla quale è legata una web reputation che consente di crearsi una certa immagine aziendale ed ottenere pertanto un certo posizionamento sul mercato. Bisogna infatti ricordarsi che tutto in rete viaggia velocemente, nel bene e nel male.

In ArredissimA, il nostro fiore all’occhiello è proprio il reparto Web, dal quale inizia la nostra filiera di business, pertanto puntiamo molto a questo aspetto. Siamo al passo con tutte le nuove tecnologie, per favorire sempre più la digitalizzazione dei processi. Ragioniamo in un’ottica lean, ovvero quella di evitare gli sprechi, per essere sempre più efficaci verso i nostri clienti e i nostri candidati. Ovviamente anche il reparto HR è molto digitale, come dicevo poc’anzi. Tramite LinkedIn, in particolare ma non solo, svolgiamo costantemente attività di employer branding e talent attraction, veicolando così i nostri valori e la nostra filosofia aziendale. Sperimentiamo sempre nuove strategie, cerchiamo le soluzioni più efficaci, tenendoci assolutamente al passo coi tempi.

A fronte di quanto appena detto, com’è mutata secondo Lei la figura dell’HR nel 2021? Che competenze specifiche dovrebbe avere?

Sicuramente dev’essere digitale! Io lo dico sempre: un HR oggigiorno dovrebbe definirsi un DIGITAL HR, se non vuole restare fuori dal mercato. A mio avviso, deve tenersi aggiornato su tutti i social network esistenti. Deve crearsi un proprio profilo social interessante. Deve riuscire a creare induction e imbound marketing anche per creare una pipeline di candidati interessanti e in target. Insomma, deve saper fare CV generation!

Io parto sempre da un assunto fondamentale: nel 2021 non sono più le aziende che scelgono i candidati, ma i candidati che scelgono le aziende! L’esposizione mediatica di cui parlavamo poco fa, infatti, consente anche ai candidati di avere molte più informazioni sull’azienda, di crearsi una propria opinione su di essa. Ecco perché le aziende dovrebbero essere in grado di trasferire, tramite il web, un’immagine vincente, coerente con la realtà ovviamente, ma accattivante. La concorrenza è tanta e la spunta chi riesce appunto a fare leva sui candidati in maniera più convincente.

Noi in ArredissimA siamo molto legati ai concetti di passione e amore e a quello di meritocrazia. Come diciamo sempre anche nelle varie interviste e nei colloqui che svolgiamo, siamo un’azienda estremamente meritocratica, che premia davvero chi dimostra di amare il proprio lavoro e di avere dei risultati. Offriamo tutta un serie di percorsi formativi interni, anche tramite app innovative, e valorizziamo le risorse meritevoli di crescita facendole evolvere negli anni a ruoli di maggiore responsabilità. Internamente, abbiamo mantenuto un clima di lavoro sereno e famigliare, per permettere a ognuno di esprimersi e sentirsi a proprio agio.

CONDIVI QUESTO ARTICOLO!

Iscriviti alla newsletter

    La tua email *

    Numero di cellulare

    Nome *

    Cognome *

    *

    *

    Inserisci sotto il seguente codice: captcha