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Sono 450 mila i posti di lavoro vacanti, domanda e offerta faticano ad incontrarsi nell’Italia delle stranezze

Just Work ha rivoluzionato il settore, fungendo da broker per chi offre lavoro. In due anni hanno trovato occupazione oltre mille persone, e un contratto su due si è trasformato a tempo indeterminato

Come è possibile che, in un Paese dove oltre due milioni di persone non hanno lavoro e oltre 13 milioni risultano inattivi, un’impresa non riesca a trovare personale? Il tasso di posti vacanti, in Italia, riportano dati recenti Istat, è vicino al 2 per cento, il che significa 450mila caselle da riempire nell’organigramma del nostro tessuto produttivo. Sintomi di un male che, con la crescita economica prevista nei prossimi mesi, potrebbe aggravarsi. Domanda e offerta di lavoro, insomma, faticano ad incontrarsi, ed è per questo che delegare la gestione delle risorse umane è diventata un’esigenza imprescindibile.

Non bastano più nemmeno le singole agenzie per il lavoro, quelle che, in quest’ultimo decennio, abbiamo imparato a conoscere: “Le imprese non hanno solo bisogno di cercare personale, hanno anche bisogno di capire dove andare a bussare per trovare i propri dipendenti”, spiega Angelo Bilotta che, per rispondere a queste esigenze, ha creato Just Work. “Noi – prosegue – lavoriamo con la logica di un broker. Effettuiamo una rapida comparazione e selezione tra una pluralità di agenzie per il lavoro, alla ricerca delle persone giuste per quel ruolo specifico. Otteniamo una soluzione veloce e a condizioni economiche decisamente più vantaggiose. Un grande gruppo industriale italiano che opera nel settore della difesa e dell’aeronautica, ad esempio, grazie al nostro intervento, ha potuto risparmiare circa 400mila euro, senza svantaggi per i lavoratori che hanno ricevuto i normali compensi previsti per legge”.

Una selezione che nasce di solito per un’esigenza temporanea, ma che spesso trasforma il sogno di qualche settimana in un desiderio più duraturo: “Abbiamo un’esperienza quasi ventennale – spiega ancora Bilotta – e, spulciando nei nostri archivi, abbiamo verificato che almeno un contratto su due si trasforma a tempo indeterminato. Ma perché questo accada il lavoro preliminare è essenziale: skillare le persone, fare matching con le esigenze dell’imprenditore e della sua azienda, scegliere l’agenzia più adatta. Cosa, quest’ultima, che consente dunque di fare emergere competenze e attitudini, rendendo quella determinata risorsa essenziale per il buon funzionamento dell’attività produttiva”.

Sono 12 le agenzie nazionali e internazionali con le quali Just Work ha attivato una partnership e nel giro di quasi due anni ha permesso di trovare una giusta collocazione ad oltre mille lavoratori. I vantaggi sono molteplici: “Molti imprenditori, data l’incertezza del momento, rifiutano commesse importanti ma di durata limitata perché temono il peso di nuove assunzioni -afferma Bilotta. Rivolgendosi a noi, invece, hanno libertà di movimento, perché il personale può essere assunto a tempo determinato o direttamente dall’agenzia, che si occuperà quindi di tutto ciò che concerne la gestione, dall’aspetto contributivo al pagamento degli stipendi. Con evidenti benefici per l’azienda, che potrà dedicarsi esclusivamente allo svolgimento del proprio lavoro”.

Un lavoro necessario. Lo dicono anche i numeri. Just Work ha chiuso il 2021 con un +280 per cento di fatturato rispetto al 2020 e oggi ha cinque uffici in Italia.

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