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Smart working, proroga fino a fine anno per i fragili

I soggetti fragili potranno continuare ad usufruire dello smart working fino alla fine del 2023.

La pubblicazione del Decreto Milleproroghe aveva esteso fino alla fine di giugno 2023 il termine dello smart working per i soggetti fragili. Tuttavia, con l’avvicinarsi della scadenza, il governo ha deciso di introdurre nel DL Lavoro la proroga dello smart working fino alla fine dell’anno.
Il provvedimento ha stabilito la proroga solo per i lavoratori fragili e per i genitori con figli al di sotto dei 14 anni operanti nel settore privato, escludendo i lavoratori del settore pubblico. Al Senato, tuttavia, è già stato presentato un emendamento che estende anche ai lavoratori della pubblica amministrazione la possibilità di svolgere la propria mansione da remoto fino al 30 settembre.
La richiesta potrebbe essere accolta, ma per una durata più breve (si pensa la 31 agosto). La decisione verrà presa in base alla disponibilità dei fondi pubblici.

Quali soggetti sono identificati come fragili?

I lavoratori fragili sono quelli con gravi disabilità oppure in una condizione di rischio derivata da immunodepressione, da esiti di patologie oncologiche o dallo svolgimento di terapie salvavita.
A questa categoria vengono aggregati anche i genitori con figli di età inferiore ai 14 anni. Vengono però esclusi quei soggetti che hanno all’interno del proprio nucleo familiare un altro genitore percettore di reddito di cittadinanza o non occupato.
Per tutti questi lavoratori, l’accesso allo smart working resta sempre ovviamente subordinato alla compatibilità del loro operato con le caratteristiche richieste dalla prestazione lavorativa.

Gli accordi interni legati allo smart working

Molte aziende hanno deciso di regolare la modalità di lavoro da remoto attraverso uno specifico regolamento interno all’azienda. Questo permette a tutti i lavoratori di poter usufruire dello smart working, pur non appartenendo alle categorie cosiddette fragili. Questi accordi aziendali stabiliscono l’alternanza tra il lavoro in ufficio e quello da remoto per un numero di giorni settimanali prestabilito. In assenza della proroga del decreto ministeriale, saranno questi accordi a ritenersi validi e a consentire anche ai soggetti fragili di continuare a svolgere il loro lavoro in modalità agile.

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