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Best workplaces

Quali sono le aziende italiane in cui i lavoratori stanno meglio?

Nell’indagine sui best workplaces italiani, Great Place to Work Italia sottolinea l’importanza di avere dipendenti soddisfatti e felici per abbattere i costi di un’azienda e aumentare il fatturato.

La ricerca condotta dalla società di ricerca, tecnologia e consulenza organizzativa Great Place to Work Italia ha individuato i 60 migliori posti in cui lavorare in Italia (best workplaces).

I dati mostrano una certa stabilità rispetto allo scorso anno quanto a fiducia nell’organizzazione (Trust Index), nonché una crescita dell’8% nel confronto con il 2019. Lavorare in questi ambienti non solo aumenta la soddisfazione dei dipendenti, ma favorisce anche la crescita media dei ricavi. Rispetto al 2023, infatti, i dipendenti di questi luoghi hanno fatto aumentare del 28% circa lo sviluppo del business aziendale.

La classifica, basata sul parere di 219 mila collaboratori provenienti da 379 organizzazioni, si fonda sul numero di dipendenti presenti nell’azienda, compresi tra 10-49, 49-149, 150-499, più di 500.

Best workplaces: settori e divisione territoriale

Il ranking vede in testa il settore IT (30%), davanti all’industria manifatturiera e produzione e ai servizi professionali (15%). Seguono biotecnologie e farmaceutica, servizi finanziari e assicurazioni (8%), sanità (5%), media e retail (3%), edilizia/costruzioni, elettronica, ingegneria, alberghiero, telecomunicazioni, trasporti (2%) e agricoltura (1%).

A livello territoriale, più di 3 aziende su 4 (pari al 77%) si collocano in Lombardia (52%), Lazio (17%) e Veneto (8%). Non tutte le regioni italiane presentano sul proprio territorio dei best workplaces. Nel ranking, infatti, si contano solo 13 regioni. Restano escluse Valle D’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Umbria, Basilicata e Sardegna.

Nonostante il numero di imprese sia inferiore, al Sud spiccano realtà come Prestiter (Molise), PA Advice (Campania), Apuliasoft (Puglia), Plurimpresa (Sicilia), Novidis (Abruzzo) e ACSoftware (Calabria).

Quali sono le migliori aziende in cui lavorare?

Lo studio ha individuato i migliori luoghi di lavoro suddividendoli in base al numero di dipendenti:

  • tra quelli con più di 500 lavoratori sono risultati Hilton, nel settore dell’ospitalità, Teleperformance Italia, che offre servizi di assistenza telefonica e comprende centri di vendita, nonché Conte.it, che fornisce servizi finanziari e assicurazioni auto;
  • tra i 150 e i 499 collaboratori troviamo Cisco Systems, leader nelle tecnologie e per il 23° anno presente nella classifica dei Best Workplaces Italia. Seguono Bending Spoon Spa e Dow;
  • Biogen Italia Srl, Stories e Skylabs si piazzano sul podio delle migliori aziende con un numero di dipendenti compreso tra i 50 e i 149;
  • infine, nella categoria tra 10 e 49 collaboratori, si posizionano Auditel, attiva nel settore dei media, Exein Spa, che si occupa di cybersecurity, ed Eoliann srl Società Benefit, società di Information Technology.

Un dato interessante che emerge dalla ricerca è l’impatto dei turnover sui costi di un’organizzazione del medio-lungo periodo: in un’azienda con 100 dipendenti e un turnover del 10%, il costo dovuto all’uscita delle persone sarà di circa 200 mila euro annui. Alessandro Zollo, CEO di Great Place to Work Italia, ha spiegato che “I costi nascosti del turnover sono tra i costi più difficili da identificare, ma sono proprio quelli che aumentano le inefficienze delle organizzazioni proprio a causa delle risorse spese nella selezione, nella formazione e nell’attesa che il nuovo collaboratore raggiunga le performance del dimissionario”. Ciò significa che per una società è fondamentale ridurre i costi di assunzione e di turnover, il cui fenomeno, specie tra le nuove generazioni, è in forte crescita.

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