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LinkedIn: i legami deboli sono più utili per la carriera

Milioni di aziende e professionisti utilizzano LinkedIn per ampliare il proprio network, fare personal branding o brand awareness. Un esperimento di LinkedIn ha dimostrato che le conoscenze superficiali sono più utili per fare carriera. Una tesi condivisa anche dagli studi del sociologo Mark Granovetter

LinkedIn: uno strumento per crescere e fare carriera

Con oltre 830 milioni di iscritti (oltre 16 milioni in Italia) e 58 milioni di aziende registrate in tutto il mondo LinkedIn è in continua espansione. Considerato il social professionale per antonomasia, LinkedIn è la piattaforma ideale per aziende e professionisti (in particolare per quelle/i che operano nel B2B) per creare una fitta rete di collaborazioni e partnership.

Sfruttando le potenzialità offerte dal social network, gli utenti possono mettere in evidenza le proprie competenze e qualifiche, cercare e trovare lavoro, dare slancio alla propria carriera. L’obiettivo primario di LinkedIn è quello di creare nuove opportunità di business tra le aziende e i professionisti.

A differenza di Facebook, che per sua natura privilegia le amicizie e i legami stretti (che nella maggior parte dei casi trovano riscontro anche nella realtà), la forza LinkedIn consiste nella possibilità di creare legami con persone sconosciute, affini per qualifiche, prospettive e ambizioni comuni.

Secondo una recente ricerca di LinkedIn, questo aspetto ha un impatto estremamente positivo sugli obiettivi professionali degli utenti.

Perché i legami deboli sono più utili per la carriera?

I legami così detti “deboli” o “superficiali” hanno un impatto migliore sulle possibilità di crescere professionalmente e fare carriera.

LinkedIn stesso di recente ha pubblicato i risultati di uno studio condotto su più di 20 milioni di iscritti che avvalora questa tesi. L’esperimento, che ha avuto una durata di 5 anni, ha messo in relazione la tipologia di contatto (“forte” o “debole”) con la possibilità di trovare nuove opportunità di lavoro. Ebbene, la ricerca ha evidenziato che le relazioni “deboli”, le semplici conoscenze risultano più utili in ambito professionale rispetto alle amicizie, ossia a quelli che vengono considerati legami “forti”.

Questa tesi è dimostrata anche dalle teorie sociologiche di Mark Granovetter. Egli infatti affermava che “nessun legame forte è un ponte, tutti i ponti sono legami deboli”. Questo per dire, che a differenza di un modo di pensare comune, che fa riferimento alle amicizie personali come scorciatoia per trovare lavoro, le nuove opportunità non arrivano più dai legami consolidati, ma da conoscenze superficiali e contatti indiretti.

In un mondo sempre più digitalizzato, orientato verso le relazioni a distanza, il paradigma delle amicizie per trovare lavoro sta cambiando radicalmente. Le opportunità professionali e di carriera fioriscono da relazioni che non sono vincolate da un rapporto sentimentale, ma da relazioni basate piuttosto su affinità professionali e sulla condivisione di progetti e traguardi comuni.

Su LinkedIn e non solo.

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