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Incentivi all’autoimprenditorialità: cosa prevede il Decreto Coesione?

Il Decreto Coesione ha previsto degli incentivi all’autoimprenditorialità per favorire l’avvio di micro o piccole imprese da parte di giovani under 35 anni. Quali novità sono state introdotte?

Tra le novità più interessanti previste dal DL Coesione si evidenziano due incentivi dedicati all’autoimprenditorialità, denominati rispettivamente “Autoimpiego Centro-Nord Italia” e “Resto al Sud 2.0”, normati da specifici articoli del decreto, ma che poggiano su uno schema sostanzialmente simile.

A chi si rivolgono le due disposizioni?

Come detto, i due articoli hanno diversi elementi in comune; entrambi, infatti, interessano gli under 35 che abbiano uno dei seguenti requisiti:

  • inoccupati, disoccupati, inattivi;
  • disoccupati destinatari delle misure del programma di politica attiva Garanzia di occupabilità dei lavoratori GOL;
  • condizione di marginalità, di vulnerabilità sociale e di discriminazione, come definite dal Piano nazionale Giovani, donne e lavoro 2021 – 2027.

Quali le misure riconoscibili?

  • interventi di sostegno in regime de minimis;
  • tramite voucher e/o contributi a fondo perduto;

di importi differenti a seconda dell’area geografica.

Quali attività e iniziative sono finanziabili?

Sono ammesse al finanziamento le iniziative economiche finalizzate all’avvio di attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero-professionali, in forma individuale o collettiva ivi comprese quelle che prevedono l’iscrizione ad ordini o collegi professionali ovvero:

  • imprese individuali;
  • società a responsabilità limitata (Srl);
  • società in accomandita semplice (Sas);
  • società in nome collettivo (Snc);
  • società cooperative;
  • società tra professionisti (Stp);

Sono ammissibili a finanziamento le seguenti iniziative:

  • erogazione di servizi di formazione e di accompagnamento alla progettazione preliminare per l’avvio delle attività in coerenza con il Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027 e con il programma GOL;
  • tutoraggio, finalizzato all’incremento delle competenze e al supporto nell’avvio e nello svolgimento delle attività di cui sopra;
  • interventi di sostegno consistenti nella concessione di incentivi per l’avvio delle attività di cui sopra.

Quali le differenze quindi tra i due incentivi?

Autoimpiego Centro-Nord Italia (Articolo 17)Resto al Sud 2.0. (Articolo 18)
Tutte le regioni eccetto quelle interessate dall’incentivo Resto al Sud 2.0Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia
un voucher di avvio in regime de minimis, non soggetto a rimborso, utilizzabile per l’acquisto di beni, strumenti e servizi, per un importo massimo di 30.000 euro. Nel caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico, l’importo massimo del voucher e’ di 40.000 euro.un voucher di avvio in regime de minimis, non soggetto a rimborso, utilizzabile per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio delle attività, per un importo massimo di 40.000 euro per le attività aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno e nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016. Nel caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico, l’importo massimo del voucher è di 50.000 euro per le attività aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno e nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016.
un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa di valore non superiore a 120.000 euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 65% dell’investimento per l’avvio delle attività.un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa di valore non superiore a 120.000 euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 75% per l’avvio delle attività aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno e nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016.
un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa oltre 120.000 euro e fino a 200.000 euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 60% dell’investimento per l’avvio delle attività.un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa oltre 120.000 euro e fino a 200.00 euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 70% per l’avvio delle attività, aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno e nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016.

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