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Disability Manager, chi è e cosa fa l’HR dei disabili

Il Disability Manager è una figura professionale altamente specializzata che si occupa dell’inserimento, della gestione e della valorizzazione di persone disabili in un’azienda

Lavorare nell’ambito delle risorse umane implica competenze specifiche e svariate mansioni. Tra le diverse occupazioni e ruoli che un HR può assumere c’è la figura del Disability Manager che opera in un ambito preciso e richiede una formazione specializzata ed adeguata. Il Disability Manager è il professionista che si occupa dell’inserimento, della gestione e della valorizzazione di persone disabili nel mondo del lavoro.

Egli può lavorare per conto di aziende, enti pubblici e privati, imprese sociali e Pubblica Amministrazione al fine di facilitare il rapporto tra quest’ultime e i lavoratori disabili. Da un lato assicura che il disabile venga introdotto e rispettato all’interno del luogo di lavoro. Dall’altro, funge da intermediario tra lo stesso e l’azienda, con l’obiettivo di collocare e valorizzare il lavoratore, svilupparne le potenzialità e possibilità in concomitanza con le esigenze produttive dell’azienda.

Questa particolare figura professionale nasce negli Stati Uniti alla fine degli anni ’80. In Italia il Disability Manager ha fatto la sua comparsa nel 2009 e l’anno successivo è partito il primo corso di perfezionamento post-laurea. In alcune grandi aziende italiane, la cultura del Disability Management è già presente, in particolare in Lombardia dove, grazie al decreto n. 2922 del 1° marzo 2018, il suo profilo professionale è già stato approvato.

Il Disability Manager è una figura chiave nel processo di sensibilizzazione delle aziende nei confronti di persone affette da disabilità, nonché un supervisore dal punto di vista giuridico ed economico. In termini di un cambiamento etico e sostenibile, questo profilo professionale ha l’onere e l’onore di diffondere la cultura della diversità, al fine di prevenire le discriminazioni e favorire l’inclusione.

La formazione richiesta per accedere alla professione è simile a quella dell’HR tradizionale, con una maggiore propulsione verso una laurea in psicologia o in ambito sociale, sanitario e pedagogico. Tuttavia, è gradita anche una formazione giuridica che completerebbe il quadro in vista di una maggiore competenza e qualificazione per la tutela dei diritti dei disabili.


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