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Welfare aziendale, cresce la consapevolezza nelle PMI

Ad oggi, il 68% delle PMI italiane ha superato il livello base di welfare aziendale. Alla VII edizione del Welfare Index Pmi di Generali hanno partecipato oltre 6.500 aziende: 121 hanno raggiunto il punteggio massimo. Nel 2017 erano soltanto 22

Welfare aziendale e PMI: il 68% ha superato il livello base

Il livello di consapevolezza delle aziende italiane in merito al welfare aziendale è cresciuto in modo rilevante, anche grazie ai cambiamenti che si sono succeduti negli ultimi anni e che hanno coinvolto il mondo del lavoro e i lavoratori. Secondo il Welfare Index Pmi, promosso da Generali e giunto alla 7° edizione, oltre il 68% delle piccole e medie imprese del nostro Paese ha superato il livello base di welfare aziendale.

Il numero di PMI con un livello molto alto e alto di welfare è raddoppiato, passando dal 10,3% del 2016 al 24,7% del 2022. Tra le aziende con oltre 250 dipendenti, il 70,7% ha ottenuto un punteggio elevato, mentre per il 66,8% delle PMI, con un numero di dipendenti compreso tra 101 e 250, il livello di welfare è molto rilevante. Raddoppiano, infine, le microimprese (da 6 a 9 dipendenti) con un livello elevato di welfare, passando dal 7,7% del 2017 al 15,1% del 2022.

Nel 2021, la spesa complessiva relativa al welfare pubblico e privato italiano ammontava a circa 785 miliardi di euro. Del totale, l’80% (ossia, 627 miliardi) era a carico dello Stato, il 17,4% (136,6 miliardi) a carico delle famiglie, mentre il 2,7% (21,2 miliardi) a carico delle aziende.

In che modo è distribuito il welfare?

Il Welfare Index Pmi fonda la propria analisi su dieci aree tematiche. Di queste, quelle dove le imprese sono più impegnate sono: sicurezza e condizioni lavorative (con il 74% delle PMI con livello alto e molto alto); welfare di comunità (66,5%); diritti, diversità e inclusione (47,8%); formazione e sviluppo del capitale umano (40,6%). Gli ambiti di impatto sociale più importanti sono la promozione del lavoro e della mobilità sociale, la possibilità offerta ai giovani di raggiungere un’occupazione stabile, il sostegno ai diritti e alle pari opportunità per le donne lavoratrici. E ancora, previdenza e protezione, salute e assistenza, conciliazione vita-lavoro, sostegno economico ai lavoratori.

“Il welfare aziendale è un fattore strategico per le imprese e una priorità per il Paese, anche per raggiungere gli obiettivi del Pnrr attraverso una partnership tra il settore pubblico e il privato” ha commentato Giancarlo Fancel, Country Manager e Ceo di Generali Italia. “Oggi il nostro Rapporto Welfare Index Pmi certifica come chi ha programmi di welfare evoluti ha maggior successo come impresa, investendo, tra gli altri, in sanità, formazione e inclusione sociale. Le aziende sono in prima linea nel produrre innovazione sociale a fianco delle famiglie e dei territori in cui operano, intercettando i bisogni emergenti, come dimostrano le migliori iniziative sociali delle realtà presenti in questa edizione”.

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