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Smart working, pro e contro di una rivoluzione “culturale”

Osannato dai più e impostosi a livello globale, lo smart working presenta tuttavia alcuni svantaggi che potrebbero ripercuotersi sulla cultura aziendale

In questi ultimi anni, lo smart working è stato accolto con favore dalla maggior parte dei lavoratori. I vantaggi di lavorare da casa sono sotto gli occhi di tutti. Meno stress dovuto dagli spostamenti giornalieri, maggiore flessibilità e un miglior bilanciamento tra vita lavorativa e privata. Il lavoro da remoto ha cambiato le abitudini delle persone, migliorandone la qualità e il benessere psico-fisico. Tuttavia, ha richiesto una riorganizzazione generale del modo di lavorare e molte aziende, nel momento in cui l’allerta è calata, hanno chiesto il ritorno dei dipendenti in ufficio, sollevando più di una perplessità in merito allo smart working.

Il motivo non riguarda soltanto la possibilità di tenere sotto controllo i lavoratori. Attualmente ci sono molti software di questo tipo presenti nel mercato. La principale preoccupazione è che, lavorando da casa, le persone potrebbero perdere quel contatto con il luogo di lavoro che sta alla base del rapporto tra dipendente e azienda. In questo senso, ci si riferisce soprattutto al senso di appartenenza dettato dalla partecipazione e condivisione di un ambiente lavorativo e dei suoi valori. Come evidenziato da alcune ricerche, gli stessi lavoratori hanno dichiarato di soffrire “la mancanza dell’ufficio” da un punto di vista umano. Viceversa, le imprese hanno lamentato uno scarso attaccamento all’azienda da parte dei lavoratori.

Il discorso diviene ancor più manifesto nel momento in cui si fa riferimento ai neo-assunti. Le giovani leve hanno bisogno più di altri di essere seguite e assistite nella fase d’inserimento in azienda. Per essere in grado di esprimere il proprio talento, i neo-assunti hanno bisogno di respirare a pieni polmoni la cultura e i valori aziendali, di essere spronati e stimolati a raggiungere nuovi risultati e traguardi. Questo aspetto, purtroppo, entra in contrasto con le caratteristiche peculiari dello smart working. Lavorando da casa, un giovane potrebbe sentirsi meno coinvolto e assorbire meno i valori aziendali. Inoltre, c’è un altro fattore che deve far riflettere. La delocalizzazione delle risorse umane può rappresentare un deterrente per le piccole aziende, poiché i lavoratori potrebbero sentirsi più attratti da realtà e progetti più grandi e attraenti, a discapito delle PMI.

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