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Smart working, così i CFO potrebbero ottimizzare i costi del personale

Una recente analisi di Gartner ha evidenziato che, sulla base delle preferenze dei lavoratori, HR Manager e CFO possono ottimizzare offerte e costi di lavoro

Lo smart working, oltre ad aver dato maggiore flessibilità ai lavoratori, può rappresentare un’opportunità anche per i CFO. Stando ad una recente analisi di Gartner, i CFO (Chief Financial Officer) potrebbero sfruttare la leva del lavoro da remoto come occasione per ottimizzare i costi in azienda. Come si è potuto constatare a seguito della pandemia, molte imprese hanno iniziato ad adottare in via definitiva lo smart working, o il modello ibrido, come una nuova modalità di lavoro. Entrambe le soluzioni offrono ai dipendenti maggiore flessibilità e un miglior rapporto tra vita lavorativa e vita privata. In particolare, secondo lo studio, le giovani generazioni sarebbero disposte anche a un taglio di stipendio in cambio della possibilità di decidere il luogo in cui lavorare.

La possibilità di lasciare ai lavoratori l’opportunità di scegliere come e dove lavorare potrebbe rappresentare una grossa occasione per i CFO. Gartner ha evidenziato che i CFO dovrebbero lavorare a stretto giro con gli HR Manager per formulare ai neoassunti o ai dipendenti proposte “su misura”. Attraverso sondaggi interni, focus group e confronti con la dirigenza, dovrebbero riuscire a capire, ad esempio, chi è interessato a cambiare sede di lavoro e se accetterebbe una riduzione di stipendio basata sul costo della nuova modalità operativa. In caso positivo, per i CFO significherebbe ottimizzare i costi interni all’azienda e nel medio lungo periodo veder realizzati maggiori risparmi.

“Ogni dipendente ha valori differenti” ha affermato Emily Riley, direttore in Gartner Finance. “I CFO hanno bisogno di capire le preferenze dei diversi gruppi all’interno della propria organizzazione. L’obiettivo dovrebbe essere di stabilire una politica di retribuzione per il lavoro da remoto pensata per ottenere un contenimento dei costi, adottando scelte chiare, trasparenti e applicabili su larga scala, ed evitando di forzare l’HR e i manager su decisioni prese singolarmente a seconda delle esigenze di ogni lavoratore.”

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