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Onboarding: a cosa serve?

Con il termine Onboarding si indica quell’iter aziendale di inclusione di un nuovo dipendente aziendale

Apriamo il nostro articolo definendo il significato di Onboarding. Tale espressione riassume un processo che si attiva a seguito dell’assunzione di un dipendente e che mira a consentire al neo assunto le conoscenze e le competenze per diventare parte attiva della macchina aziendale.

Le tecniche utilizzate per consentire un buon ingresso del lavoratore all’interno dell’azienda prevedono, riunioni, conferenze, meeting , materiale digitale e/o stampato oltre a servizi di orientamento con le piattaforme di e-Learning.

Onboarding, dunque, consente di raggiungere con facilità risultati positivi per i neo assunti. Ciò determina, di conseguenza, maggiore entusiasmo nell’inserimento dell’azienda, maggiore soddisfazione personale e professionale, riduzione dello stress e  maggiore rendimento lavorativo.

Un miglior inserimento lavorativo consente anche di evitare un eventuale abbandono del nuovo posto di lavoro.

Tra le prime attività di Onboarding distinguiamo iniziative di socializzazione, orientamento professionale e tutor aziendale. In aggiunta a ciò, tra le varie azioni si individuano anche e mail di benvenuto, socializzazione con i colleghi, conoscenza dei responsabili aziendali, conoscenza della sede aziendale, video e materiale informativo aziendale e riunioni formali.

Onboarding, quindi, deve essere attivato e predisposto con particolare impegno e diligenza per garantire un buon andamento del lavoratore nel tempo.  Tale processo, infatti, persegue l’obiettivo di creare una fidelizzazione del dipendente all’azienda e si differenzia, così, dalla formazione che mira a trasmettere al lavoratore conoscenze e competenze.

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