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Lavoro, solo 1 dipendente su 3 vuole trascorrere più tempo in ufficio

Da una ricerca di Microsoft è emerso che solo il 39% dei dipendenti vorrebbe trascorrere più tempo in ufficio, a fronte del 45% dei manager

Il mondo del lavoro sta cambiando rapidamente e mai come in questi anni si sta assistendo ad un cambiamento senza precedenti. In particolare, è il tema della flessibilità a tenere banco, con le aziende che si stanno muovendo verso il così detto modello ibrido, che alterna lavoro in ufficio con quello da casa. La flessibilità è un aspetto che tutti i dipendenti richiedono – anche in fase di ricerca del lavoro – e che i manager devono tenere in grande considerazione se vogliono andare incontro alle esigenze dei lavoratori ed essere attrattive nei confronti dei nuovi talenti. Sono sempre di più, infatti, i dipendenti che preferiscono lavorare da casa, piuttosto che in sede.

Una ricerca di Microsoft, che ha coinvolto oltre 30 mila lavoratori in 31 Paesi del mondo, Italia compresa, ha evidenziato che solo il 39% dei lavoratori vorrebbe trascorrere più tempo in ufficio. Allo stesso modo anche i manager si sono dimostrati più favorevoli al lavoro da remoto. Solo il 45% ha affermato di voler passare più ore in ufficio. Anche LinkedIn, di recente, ha pubblicato uno studio sul rapporto tra smart working e lavoro in presenza. Il sondaggio è stato elaborato sulla base di oltre 500 interviste condotte tra Stati Uniti e Regno Unito. L’87% dei dipendenti ha dichiarato che preferirebbe continuare a lavorare da remoto almeno per la metà del proprio tempo. 8 manager su 10 hanno ammesso di aver già offerto maggiore flessibilità ai propri dipendenti o prevedono di farlo presto. Il 58% dei leader crede che maggiore flessibilità sia positiva anche per il business.

In un momento delicato come questo, i manager stanno rivedendo i propri modelli organizzativi per adattarli il più possibile alle esigenze dei lavoratori e dell’azienda. Digitalizzazione e tecnologia sono due aspetti fondamentali per abbracciare questo cambiamento, tuttavia non sono sufficienti. Serve un cambio di mentalità. I leader devono essere in grado di attuare un cambiamento culturale, che comprende sì maggiore flessibilità, ma anche maggior inclusività e riconoscimento. “Siamo in un momento in cui tutti stanno ripensando tutto” ha detto Ryan Roslansky, Ceo di LinkedIn.“I leader stanno ripensando i modelli di lavoro, cultura e valori aziendali. I dipendenti, invece, il modo in cui lavorano, cercando al contempo le opportunità che meglio corrispondono alle loro esigenze, che si tratti di maggiore flessibilità, migliore retribuzione o più profonda realizzazione”.

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