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Legge di Bilancio

Lavoro: cosa prevede la Legge di Bilancio?

Il Governo ha approvato la manovra di Bilancio per il 2024. La cifra stanziata per il mondo del lavoro si aggira sui 12 miliardi di euro.

La legge di Bilancio 2024 è stata votata dal Consiglio dei Ministri, confermando alcune misure già in vigore e introducendo anche alcune novità.

Taglio al cuneo fiscale

Gran parte della cifra stanziata per la manovra verrà assorbita dal taglio al cuneo fiscale. Stiamo parlando di un importo che si aggira intorno ai 10 miliardi di euro. La misura, già attuata dal Governo Draghi nel 2022, era stata ritoccata successivamente e doveva cessare il 31 dicembre prossimo. Ma l’azione del Governo ha consentito l’estensione della misura al prossimo anno, in attesa dell’accorpamento delle due aliquote Irpef inferiori.
Grazie a questo intervento, circa 14 milioni di lavoratori dipendenti con redditi medio bassi potranno usufruire di una notevole agevolazione. I redditi inferiori a 25mila euro vedranno ridursi del 7% i contributi a proprio carico. I lavoratori che invece hanno uno stipendio lordo compreso tra 25mila e 35mila euro otterranno una riduzione dei contributi pari al 6%.

Potenziamento del welfare aziendale

Il Ministro del Lavoro Calderone ha sostenuto con forza il welfare aziendale e strumenti come la sanità integrativa e il long term care. Con questi provvedimenti si mira a incrementare gli stipendi e a conferire maggiore competitività alle aziende. La legge di Bilancio prevede anche la conferma della tassazione ridotta al 5% per i premi legati alla produttività, entro una soglia massima di 3000 euro e per redditi complessivi inferiori a 80mila euro.
Cresce anche la soglia dei fringe benefit a disposizione dei dipendenti che passa da 258,23 a 1000 euro. Sale invece fino a 2000 euro il valore massimo a disposizione dei lavoratori con figli.

Altri provvedimenti previsti dalla Legge di Bilancio

Il Governo ha deciso di non rinnovare gli sgravi attualmente in vigore per l’assunzione di giovani e donne.
Ai datori di lavoro sarà consentito di portare in deduzione un costo del lavoro maggiorato fino al 130% per la stabilizzazione o l’assunzione di soggetti “molto svantaggiati”. È il caso di persone con disabilità, giovani e soggetti ex percettori del Reddito di Cittadinanza che non hanno i requisiti per ottenere il nuovo Assegno di inclusione.

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