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Violenza di genere: 7 donne su 10 vittima di molestie sul lavoro

La Survey L.E.I. 2024 ha rivelato un aumento allarmante della violenza di genere sul lavoro, soprattutto nei confronti di donne manager e imprenditrici. Il 70% delle intervistate ha dichiarato di aver subito molestie in ambito lavorativo, mentre il 40% contatti fisici non graditi.

Violenza di genere sul lavoro: i dati della Survey L.E.I. 2024

La violenza di genere sul luogo di lavoro rappresenta un problema sempre più diffuso e allarmante, come confermano i dati emersi dalla Survey L.E.I. condotta da Fondazione Libellula. I risultati, presentati durante un evento presso la sede milanese della naturetech company italiana 3Bee, hanno portato alla luce una realtà preoccupante e inaccettabile. L’indagine rappresenta un importante punto di partenza per affrontare e risolvere questo grave problema sociale, promuovendo una cultura aziendale basata sul rispetto, sull’inclusione e sulla parità di genere.

Nello specifico, la Survey L.E.I. 2024, intitolata “Ti Tocca”, ha coinvolto 11.201 donne, intervistate tra dicembre 2023 e gennaio 2024, rivelando cifre sconcertanti. Circa il 70% delle partecipanti ha dichiarato di aver subito molestie sul posto di lavoro, come complimenti imbarazzanti, osservazioni sul corpo, fino a contatti fisici indesiderati. In particolare, il 40% ha subito contatti fisici non consensuali, mostrando un aumento del 81% rispetto ai dati del 2022. Il 43% delle intervistate ha subito avances esplicite indesiderate, mentre il 27% ha segnalato richieste e comportamenti sessuali non graditi o non sollecitati.

Aumentano le molestie verso manager e imprenditrici

I dati relativi alle donne in posizioni manageriali sono ancor più preoccupanti. Il 77% delle manager e il 75% delle dirigenti ha dichiarato di aver ricevuto commenti sul proprio corpo che le hanno fatte sentire a disagio. Il 47% delle dirigenti e il 54% delle imprenditrici ha subito contatti fisici indesiderati, percentuali superiori alla media generale.

Inoltre, sono aumentati in maniera significativa anche le percentuali relative alle avance esplicite indesiderate (43%) e alle richieste di natura sessuale non gradite o non sollecitate (27%). Senza contare che l’Italia rimane stabilmente all’ultimo posto in Europa da oltre un decennio per quanto riguarda la parità di genere, in relazione ad esempio alla partecipazione ai processi decisionali.

Debora Moretti, Presidente di Fondazione Libellula, ha espresso preoccupazione per questi risultati, sottolineando l’urgenza di interventi per contrastare questa realtà ancora troppo diffusa all’interno delle aziende italiane. La persistente discriminazione e molestia sul posto di lavoro evidenziano un grave problema culturale e strutturale, che richiede politiche aziendali rigorose contro la violenza di genere e una cultura organizzativa che promuova il rispetto e l’inclusione.

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