Cerca
Close this search box.

Il magazine per il mondo HR

di:  

Diversità

Diversità e inclusione: effetti positivi anche sul rischio aziendale

Il livello di diversità e inclusione in un’impresa ha degli effetti a livello di fatturato, di merito creditizio e sul profilo di rischio. La maggiore distribuzione delle risorse si ripercuote positivamente sull’andamento delle società.

Lo studio pubblicato da Cerved su “impatto di diversità e inclusione di genere sul rischio delle imprese italiane” evidenzia ancora una grande differenza in termine numerico sulla presenza delle donne in ruoli apicali delle aziende. L’analisi è stata svolta su un campione di cinque milioni di imprese italiane e prende in esame la composizione dei CdA, il merito creditizio e il profilo di rischio.

Distribuzione delle donne nelle imprese

Il divario di genere in ruoli apicali è ancora piuttosto rilevante; numericamente le donne rappresentano la metà dei lavoratori italiani, ma sono poco presenti nei ruoli di vertice. All’aumentare della rilevanza del ruolo e delle responsabilità, diminuisce la presenza femminile che si attesta al di sotto del 30%. Solo il 25% delle imprese italiane è amministrata da donne, mentre i consigli di amministrazione hanno una distribuzione media 75%-25% a favore degli uomini.

In alcuni settori la presenza femminile è ridotta al di sotto del 20%, come quelli delle utilities, delle costruzioni e delle attività estrattive. Il gap si riduce fino alla parità in settori come la sanità, i servizi sociali, l’istruzione e le organizzazioni internazionali. Non si segnalano sostanziali differenze riguardo alla distribuzione geografica; rispetto ad una presenza media femminile nei CdA del 25%, vengono rilevati scostamenti minimi. Il nord-est registra il 22% delle donne che sale al 27% nel centro Italia.

Effetti positivi della diversità

Analizzando separatamente le imprese con una percentuale di donne nel CdA superiore o inferiore al 20% è emerso che quelle con una maggiore presenza femminile hanno una probabilità media di default molto inferiore rispetto alle società con meno donne nei propri consigli di amministrazione. Infatti, le società con una diversità più rilevante hanno una probabilità media di default del 5,64% contro una probabilità superiore al 21% delle imprese a maggiore presenza maschile. Le imprese che riescono ad avere una buona diversità hanno mediamente dei margini di redditività superiori della media e livelli di indebitamento più contenuti.

Risulta fondamentale avere livelli di diversità considerando la composizione sia di CEO che di CdA. Imprese che hanno una composizione sbilanciata (sia un senso che nell’altro) risultano più soggette a dinamiche che le porterebbero verso il default. Le aziende con un migliore bilanciamento di genere sono quelle meno rischiose e con un merito creditizio più alto.

CONDIVI QUESTO ARTICOLO!

Iscriviti alla newsletter

    La tua email *

    Numero di cellulare

    Nome *

    Cognome *

    *

    *

    Inserisci sotto il seguente codice: captcha