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Tredicesima 2023, aumenti in vista: cosa cambia?

Quest’anno la tredicesima mensilità porta con sé importanti novità e vantaggi fiscali per i lavoratori italiani. Ecco quali sono i parametri per ottenere un assegno extra più alto e risparmiare sul versamento contributivo nel 2023.

Tredicesima 2023: novità e benefici fiscali per i lavoratori

È arrivato dicembre, un mese di “doppia paga” per lavoratori dipendenti e pensionati.

Come ogni anno, milioni di italiani a dicembre hanno diritto alla tredicesima mensilità. E per fortuna, riguardo alla tredicesima, per il 2023 ci sono alcune importanti novità che incideranno sull’importo netto percepito dai lavoratori dipendenti in busta paga.

Nello specifico, i lavoratori italiani percepiranno una retribuzione leggermente più alto a parità di lordo, ma solo nel caso in cui l’imponibile sia pari o inferiore a 1.923 euro. Sotto questa soglia, sarà applicato uno sgravio contributivo del 3% (in aumento di un punto percentuale rispetto al 2022), portando non solo ad un aumento netto dell’assegno extra, ma anche a un significativo risparmio sul versamento contributivo. Viceversa, per coloro il cui reddito rientra tra i 1.923 e i 2.692 euro, lo sgravio rimane del 2%, senza subire alcuna variazione rispetto all’anno precedente.

È importante sottolineare, però, che nel 2024 non sarà applicato nessun sgravio contributivo e che alcuni lavoratori potrebbero riscontrare un importo netto più basso, fino a 65 euro circa in meno rispetto al 2023. Questa differenza sarà parzialmente compensata dalle nuove aliquote Irpef, offrendo un risparmio netto fino a 20 euro per chi ha un reddito annuo superiore a 28.000 euro.

Calcolo e modalità di pagamento della tredicesima

Date e modalità di pagamento della tredicesima dipendono dal contratto collettivo, con il datore di lavoro che ha facoltà scelta, pur rispettando la scadenza di Natale.

Si ricorda che la tredicesima è una retribuzione aggiuntiva maturata durante l’anno e che solitamente viene erogata in un’unica soluzione. Tuttavia, i lavoratori possono concordare con il datore di lavoro la modalità di erogazione preferita, che può avvenire anche di mese in mese insieme allo stipendio.

Il calcolo dell’importo netto della tredicesima si basa sulla retribuzione lorda mensile, moltiplicata per il numero dei mesi lavorati e divisa per dodici. Questa procedura è applicata in modo uniforme a tutti i lavoratori dipendenti e pensionati, rendendo trasparente il processo di determinazione dell’importo finale.

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