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Tasso di occupazione UE ai massimi, Italia ultima fra i Paesi europei

L’occupazione negli Stati UE è ai massimi storici, mentre l’Italia risulta ultima in classifica nonostante la crescita degli ultimi anni. E’ quanto rivelano i dati Eurostat nel 2022.

Secondo Eurostat, nel 2022 il tasso di occupazione in Italia era il più basso di tutta l’Unione europea. Con 193,5 milioni di occupati, la media europea si attesta al 75%. Di questi, undici Paesi registrano un tasso superiore al 78%.

La situazione in Italia

Nonostante l’aumento di 7 punti percentuali dal 2014, persiste ancora una notevole differenza rispetto agli altri Stati. L’INPS, nel suo rapporto annuale, mostra un Paese al suo massimo storico occupazionale (61%), ma ancora troppo indietro rispetto agli altri Paesi UE. In Italia risulta occupato il 65,2% dei neolaureati, mentre nel resto d’Europa questa percentuale è pari all’82,4%.

A registrare un elevato tasso di occupazione sono il Lussemburgo e i Paesi Bassi (93%), la Germania (92%) e Malta (91%), mentre i più bassi si trovano in Italia (65%), Grecia (66%) e Romania (70%).

Le differenze tra Nord e Sud

Un discorso a parte va fatto per le differenze esistenti tra Nord e Sud. Nelle regioni settentrionali lo scorso anno il numero di persone occupate (17,2 milioni) è cresciuto sia rispetto al periodo pre-pandemia (17 milioni) sia rispetto al periodo precedente alla crisi finanziaria del 2008, quando risultavano occupate 16,5 milioni di persone. Questo fenomeno, al Sud, è invece in controtendenza: il tasso di occupazione non solo non è cresciuto, ma continua a pesare l’eredità degli anni della crisi.

In Sicilia, Calabria e Campania i livelli risultano preoccupanti: con una media occupazionale pari rispettivamente al 46,2%, al 47% e al 47,3%, in queste regioni lavora meno della metà della popolazione.

La disparità di genere si riduce

Lo scorso anno il divario tra neolaureati e neolaureate si è ridotto di due punti percentuali, superando il massimo raggiunto nel 2018. Ciononostante gli uomini registrano un livello occupazionale più alto perché tendono a specializzarsi in settori scientifici e tecnologici, dove la domanda è maggiore.

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