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Donne

Donne: quattro falsi miti da sfatare sul loro atteggiamento verso il lavoro

McKinsey, insieme a LeanIn.Org., sfata quattro miti sulle donne nel mondo lavoro. Nonostante alcuni importanti progressi, occorre fare ancora molta strada per colmare il divario di genere e abbattere i pregiudizi sul lavoro femminile.

Nel suo nono rapporto dal titolo “Women in the Workplace”, McKinsey, in collaborazione con LeanIn.Org., analizza i traguardi raggiunti dalle donne a lavoro, e sfata quattro miti che le riguardano.

I dati, che offrono una panoramica sulla situazione lavorativa in America e in Canada, provengono dalle informazioni raccolte presso 276 organizzazioni con oltre 10 milioni di persone.

Stando al report, le donne stanno raggiungendo posizioni apicali maggiori rispetto al passato, anche se di fatto ricoprono solo il 28% del totale di quelle cosiddette in C-suite.

Nel cercare di sfatare quattro falsi miti sulle donne, lo studio approfondisce il livello di ambizione, il tetto di cristallo, le micro aggressioni a cui sono sottoposte, e le richieste avanzate per il part-time e lavoro flessibile.

Mito 1 – Le donne stanno diventando meno ambiziose degli uomini

In ogni fase del percorso professionale, le donne dimostrano altrettanto impegno e ambizione degli uomini.

Nonostante non sia alto il numero di donne ai vertici, la loro ambizione continua a crescere e le giovani donne si dimostrano sempre a ambiziose. Nove su dieci al di sotto dei 30 anni vorrebbero assumere posizione più elevate, e tre su quattro vorrebbero diventare senior leader.

Inoltre, la pandemia e la maggiore flessibilità non hanno attenuato l’ambizione delle donne. Circa 8 donne su 10 vogliono essere promosse quest’anno, rispetto a 7 su 10 nel 2019. E lo stesso vale per gli uomini.

Mito 2 – Il “soffitto di cristallo” è la principale barriera nel far carriera

Le donne faticano a raggiungere importanti traguardi perché il problema sta alla base: il loro percorso, infatti, si differenzia rispetto a quello dei loro colleghi che, sin dall’inizio, hanno maggiori opportunità.

In media, quest’anno, ogni 100 uomini hanno ottenuto una promozione 87 donne. Verificandosi ab origine, la disparità di genere finisce per premiare più uomini, con la conseguenza che il numero di donne da far avanzare è più basso rispetto a quello dei loro colleghi uomini.

E’ quindi quello che si può definire come il “gradino rotto” è il più grande ostacolo che le donne devono affrontare sul cammino verso il vertice.

Mito 3 – Le micro-aggressioni hanno micro-impatti

Sul lavoro le donne, più degli uomini, devono spesso subire micro-aggressioni che si basano su pregiudizi legati al genere, alla razza o ad altri aspetti dell’identità di una persona.

Per proteggersi ed evitare di essere ulteriormente criticate, finiscono con il cambiare atteggiamento o aspetto per uniformarsi alle aspettative altrui.

Mito 4 – Sono soprattutto le donne a considerare un vantaggio la flessibilità sul lavoro e a beneficiarne

Sia donne che uomini considerano la flessibilità sul lavoro come uno dei tre principali benefit per importanza e la considerano fondamentale per il successo della propria azienda.

Dal momento che aiuta a conciliare vita privata e vita professionale, per ben l’83% degli intervistati, il lavoro ibrido favorisce l’efficienza e la produttività.

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