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Benvenuto 2024! Quest’anno voglio fare il coach

Il 2024 è appena cominciato e come sempre ho stilato la mia personale lista dei buoni proposti. In particolare, in questi giorni, ho avuto modo di riflettere sul ruolo del manager e sull’importanza di saper coinvolgere i propri collaboratori nella vita aziendale, favorendo il loro benessere personale e la crescita professionale di ognuno. E così, ho deciso che con il nuovo anno farò il coach!

Un nuovo anno è appena cominciato e come sempre mi sono messo a fare mente locale sugli obiettivi da raggiungere e su tutte le cose che vorrei fare nel corso del 2024.

In questi giorni, ho avuto modo di riflettere anche sul mio ruolo in azienda. Sulle mie responsabilità e sul contributo che posso offrire ai miei collaboratori, non solo come professionista, ma anche come uomo e perché no, come mentore.

In particolare, sotto le feste, mi sono imbattuto in una ricerca dell’Osservatorio HR del Politecnico di Milano, che riguardava le sfide da affrontare in ambito HR per il 2024. Lo studio evidenziava le principali problematiche che imprenditori e manager dovranno affrontare nel corso del nuovo anno nella gestione dei propri dipendenti.

Tra le evidenze emerse dalla ricerca, c’era il fenomeno delle Grandi Dimissioni (di cui abbiamo parlato spesso su questo magazine).

Giusto per fornirvi qualche dato, nel corso del 2023 circa la metà dei lavoratori coinvolti nel sondaggio (46%) ha dichiarato di aver lasciato l’azienda per cui lavorava o di volerla lasciare in breve tempo. Il picco si è raggiunto in particolare tra i giovani, dove la percentuale è arrivata al 77%.

Tra i principali motivi di abbandono ci sono: il bisogno di migliori condizioni lavorative (economiche e di carriera); il bisogno di maggiore flessibilità dell’orario lavorativo; la necessità di ritrovare il proprio benessere psico-fisico.

Queste percentuali sono senza dubbio dovute anche ai bassi livelli di engagement dei collaboratori nei rispettivi ambienti di lavoro. In molte realtà aziendali, infatti, è presente un forte disallineamento tra persone e organizzazioni, che non consente alle prime di sentirsi pienamente realizzate.

In una sola parola, FELICI.

Scorrendo l’articolo, ho letto successivamente una frase che ha catturato subito la mia attenzione: “il manager del futuro deve diventare un vero e proprio coach, capace di far emergere il potenziale e allenare alle nuove sfide”.

Ecco quello che stavo cercando! Il manager deve diventare una sorta di allenatore in grado di orchestrare al meglio il proprio team e far emergere il potenziale di ogni persona. Credo che, alla luce di tutti i cambiamenti a cui abbiamo assistito in questi anni, e che hanno cambiato le abitudini professionali di milioni di persone, anche il ruolo del manager debba evolvere.

Oggi, più che mai, è arrivato il momento di porre le persone al centro della vita aziendale e di ridefinire la relazione employer-employee. Per fare questo, è necessario favorire il benessere dei propri collaboratori, creando un ambiente in cui ognuno possa sviluppare il proprio talento e sentirsi gratificato. Del resto, tutti noi sappiamo che lavorare in luogo sereno, appagante e stimolante permette di migliorare le nostre performances.

Senza dilungarmi ulteriormente, auguro a tutti i miei lettori (e non solo) un buon anno, ricco di gioie e soddisfazioni.

E a tutti i manager e imprenditori che mi stanno leggendo un bel futuro da coach!

Buon 2024 e a presto!

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