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Iperconnessi

Iperconnessi e sempre al lavoro: ogni giorno si ricevono in media 117 email (e c’è chi si alza alle 6 per leggerle)

Il mondo del lavoro è cambiato radicalmente: email, riunioni, call si susseguono senza tregua, rendendo difficile la concentrazione e dilatando la giornata lavorativa ben oltre i limiti orari tradizionali. Secondo il Work Trend Index 2025 di Microsoft, siamo entrati nell’era degli “iperconnessi”, in cui ogni persona riceve mediamente 117 email al giorno.

Lavoratori iperconnessi: il 40% risponde alle email alle 6 del mattino

Nel nuovo Work Trend Index 2025, Microsoft ha fotografato una quotidianità lavorativa segnata dall’iperconnessione sistemica e da un’estensione quasi indefinita degli orari di lavoro. Osservando lo studio, il dato che più colpisce è la precocità dell’attività digitale. Il 40% degli utenti Microsoft 365 è già connesso alle 6 del mattino, inaugurando la propria giornata con la consultazione della casella di posta elettronica.

In media, un lavoratore riceve 117 email quotidiane, spesso lette in meno di un minuto, seguite da un flusso incessante di messaggi, riunioni e call. A partire dalle 8 del mattino, Microsoft Teams soppianta l’email come principale canale comunicativo, con 153 messaggi inviati per utente al giorno. L’incremento dell’attività comunicativa è generalizzato a livello globale, con picchi significativi in Europa Centrale e Orientale, Medio Oriente, Africa, Regno Unito e Corea del Sud.

Questo scenario evidenzia una soffocante pressione comunicativa che, lungi dal favorire la collaborazione, mina l’efficacia e il benessere dei lavoratori. Il lavoro non comincia più entrando in ufficio, si insinua nella sfera privata, alterando i ritmi fisiologici e mentali delle persone.

Il paradosso della produttività: lavoratori interrotti da una notifica ogni 2 minuti

Le fasce orarie comprese tra le 9 e le 11 del mattino e tra le 13 e le 15 del pomeriggio rappresentano, secondo le analisi, i momenti in cui il livello di concentrazione individuale tende a salire. Tuttavia, è proprio in queste fasce orarie che si concentra circa il 50% delle riunioni aziendali. Il martedì è il giorno più gravato dagli incontri (23%), mentre il venerdì ne registra la densità minore (16%).

Il 57% delle riunioni aziendali è pianificato in modo estemporaneo, senza un invito formale a calendario, contribuendo a un clima organizzativo caotico e imprevedibile. Il dato più emblematico, riguarda la frequenza delle interruzioni: in media, un lavoratore viene distolto da una notifica o da un messaggio ogni due minuti.

Infine, il picco massimo dell’attività digitale si registra alle ore 11, orario in cui il 54% degli utenti risulta attivamente coinvolto in scambi comunicativi. In tale contesto, la profondità cognitiva e la possibilità di eseguire compiti ad alto valore aggiunto vengono sistematicamente compromesse, generando una percezione di disorganizzazione diffusa, che riguarda il 48% dei lavoratori e il 25% dei dirigenti.

Lavoro serale e nel weekend: i dipendenti ricevono in media 50 messaggi fuori dall’orario di lavoro

Il superamento delle canoniche otto ore di lavoro quotidiane non è più un’eccezione, bensì una pratica costante. Secondo il report di Microsoft, le riunioni dopo le 20 sono aumentate del 16% su base annua, e quasi il 29% dei lavoratori controlla la posta elettronica entro le 22, segno di una cultura organizzativa ormai strutturalmente orientata all’attività continua.

Il fenomeno si estende anche ai giorni tradizionalmente destinati al riposo. Durante il fine settimana, circa il 20% dei dipendenti consulta la casella di posta entro mezzogiorno, mentre oltre il 5% lo fa la domenica sera, dopo le 18. L’ansia da prestazione si sovrappone alla necessità di aggiornarsi costantemente, trasformando i momenti di quiete in ulteriori segmenti produttivi. E se per molti lavoratori, le ore serali rappresentano il momento di maggior tranquillità e concentrazione, per molti altri è un’importante fonte di stress e frustrazione.

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