Il nuovo report dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro fotografa un sistema di vigilanza rafforzato. Crescono i controlli, le violazioni accertate e le sospensioni. Nel mirino: lavoro nero, sicurezza e caporalato. Il 2025 si annuncia come un anno cruciale per il consolidamento dell’attività ispettiva.
Accertamenti dell’Ispettorato del Lavoro: cresce la vigilanza ispettiva
L’Ispettorato del Lavoro ha presentato il report annuale 2024 sulle attività di vigilanza, evidenziando un’accelerazione nell’attività di controllo con risultati di assoluto rilievo. Le verifiche ispettive condotte sono state 139.680, con 83.330 violazioni accertate in materia di salute e sicurezza. Un dato più che raddoppiato rispetto all’anno precedente (+127%). Le sospensioni delle attività imprenditoriali sono state 15.000, a fronte del recupero di 200 milioni di euro in contributi previdenziali e 20 milioni in premi assicurativi.
L’attività ispettiva ha coinvolto anche i militari del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, l’INPS e l’INAIL, all’interno di un sistema coordinato di accertamenti. Il numero dei lavoratori interessati dalle violazioni ha raggiunto quota 120.442, con un incremento del 15% rispetto al 2023. In particolare, sono stati rilevati 19.008 casi di lavoro nero, di cui 1.368 riguardano soggetti privi di regolare permesso di soggiorno. Sul fronte del caporalato, le vittime accertate sono 1.226, ma il dato è da ritenersi parziale per via delle tempistiche delle indagini giudiziarie.
Sicurezza sul lavoro: formazione e sorveglianza sanitaria al centro delle irregolarità
Il focus dell’Ispettorato del Lavoro è stato indirizzato sul rispetto delle normative previste dal D.Lgs. 81/2008, con l’obiettivo di tutelare la salute e l’incolumità dei lavoratori. Le violazioni più frequenti riguardano formazione e informazione dei lavoratori (27,1%), sorveglianza sanitaria (23,8%) e rischi da cadute dall’alto (7,8%). Seguono i rischi elettrici e uso improprio di attrezzature o macchine (6,0%) e valutazione dei rischi connessi ai piani operativi di sicurezza (5,7%).
Molte di queste infrazioni si configurano come violazioni ostative alla regolarità DURC, bloccando di fatto la possibilità per le imprese inadempienti di accedere a lavori pubblici o agevolazioni fiscali. Il report mette in evidenza anche la necessità di migliorare l’efficienza delle attività di coordinamento e sorveglianza dei committenti, che in alcuni casi risultano non adeguatamente formati o non conformi agli obblighi normativi.
In questo contesto, la vigilanza è sempre più preceduta da un’intensa attività di intelligence, condotta a livello nazionale e territoriale per individuare le aziende con maggiori indici di rischio e concentrare su di esse gli accertamenti. Tale approccio punta a rendere l’attività ispettiva più efficace e ad evitare la sovrapposizione degli interventi.
Nuove strategie per il 2025
Durante la presentazione del report, il Capo di Gabinetto del Ministero del Lavoro, Mauro Nori, ha delineato le direttrici strategiche per il 2025. L’Ispettorato del Lavoro rafforzerà l’organico con nuove unità ispettive e investirà nella prevenzione e promozione della cultura della sicurezza tra le risorse umane, attraverso campagne informative e iniziative educative mirate, con l’obiettivo di contrastare il lavoro sommerso e valorizzare i vantaggi del lavoro regolare.
Nel corso del 2024 sono stati organizzati 955 incontri formativi (erano 753 nel 2023, con un incremento del 27%) che hanno coinvolto quasi 80.000 partecipanti tra lavoratori, datori di lavoro, professionisti e studenti. Questi momenti di confronto rappresentano quindi uno strumento essenziale per divulgare le principali novità normative e promuovere una cultura del lavoro fondata su legalità e sicurezza.