Cerca
Close this search box.

Il magazine per il mondo HR

Cerca
Close this search box.

di:  

candidatura

Candidatura e tempi di risposta: cosa imparare dalla vicenda di Tizi Hodson

Molti professionisti sono disposti a fare enormi sacrifici per ottenere il lavoro dei loro sogni, come confermato da un recente studio. Tuttavia, le aziende, prima di selezionare il candidato ideale, possono impiegare oltre due mesi e questa attesa può risultare talvolta estenuante. Per gestire in modo efficace la fase di post-candidatura, è essenziale non perdersi d’animo e cercare di mostrare con moderatezza il proprio interesse per la posizione desiderata.

Quarantott’anni in attesa di una risposta: l’incredibile storia di Tizi Hodson

Quanti di noi desiderano raggiungere la posizione lavorativa alla quale ambiscono?

Secondo un recente studio condotto da Glickon, in occasione della Giornata Mondiale dei Sogni, oltre il 60% degli italiani afferma di impegnarsi attivamente per ottenere il lavoro desiderato. Rinunce e sacrifici, sia a livello personale che economico, sono all’ordine del giorno per raggiungere il proprio obiettivo. Nonostante questo, più di tre quarti del campione ha dichiarato di non voler rinunciare a tale opportunità.

Una conferma di questa tendenza si può individuare nell’incredibile storia di Tizi Hodson, settantenne del Lincolnshire, in Inghilterra. Nel 1976, quando era una giovane ragazza, aveva inviato una lettera di candidatura per il suo lavoro dei sogni: diventare stunt rider di motociclette. Aveva fatto di tutto per apparire perfetta per quella posizione, eppure non aveva mai ricevuto risposta.

Solo 48 anni dopo è venuta a conoscenza del motivo di quel silenzio: la lettera si era incastrata dietro a un cassetto dell’ufficio postale, non arrivando mai a destinazione. Tuttavia, la signora Hodson non si è persa d’animo durante la lunghissima attesa e ha saputo ad ogni modo trarre il meglio dalla propria vita, cogliendo molte altre opportunità di lavoro che le si sono presentate davanti.

La vicenda di Tizi Hodson ci porta a riflettere su due aspetti fondamentali del processo di selezione dei candidati: le tempistiche di analisi e risposta da parte dell’azienda e le modalità di gestione dell’attesa da parte dei candidati.

Candidatura: tempi di analisi e risposta

Lo “Studio sull’ottimizzazione del processo di selezione” di Robert Walters dimostra come la durata complessiva di un processo di selezione dei candidati superi in media i due mesi nella maggior parte delle aziende. Questo dato si scontra, però, con altri risultati dello studio, secondo i quali invece quasi 4 professionisti su 5 credono che basti un mese per giungere alla fine di tale processo.

Entrando più nello specifico, emerge che l’80% dei professionisti si aspetta che la risposta alla candidatura giunga entro i quattro giorni successivi all’invio. La maggior parte delle volte, invece, le aziende comunicano i risultati al candidato in un periodo di tempo compreso tra i 7 e i 20 giorni.

Dai dati rilevati traspare, quindi, un netto divario tra le aspettative dei professionisti e la realtà dei fatti. Pertanto, è importante imparare a gestire la fase post-candidatura e informarsi adeguatamente sulle scadenze comunicate dall’azienda in questione, qualora questo fosse possibile.

Cosa fare se i tempi di attesa si dilungano

Innanzitutto, come ci insegna la vicenda della signora Hodson, è essenziale evitare di mettere in pausa la propria vita. È meglio continuare, piuttosto, a impegnarsi nelle proprie attività, senza perdere fiducia e concentrazione. Non è detto che il ritardo nella risposta sia dovuto alla propria inadeguatezza. Infatti, potrebbe essere dovuto alla temporanea assenza del personale coinvolto nel processo di selezione o per altre circostanze che non dipendono dal candidato.

Se dopo una settimana dall’invio del curriculum ancora non si ha ricevuto risposta, un buon consiglio è quello di inviare all’azienda una mail di follow-up. In questo passaggio, l’importante è essere formali ed educati, evitando di risultare eccessivamente pretenziosi. Questa occasione potrebbe essere utile per dimostrarsi realmente interessati alla posizione lavorativa e, più in generale, a far parte dell’azienda.

Infine, un altro aspetto da considerare riguarda la stesura del CV. Scrivere un buon curriculum, che attesti le proprie competenze e presenti il candidato come una persona adeguata alla posizione ricercata, consente di gestire la fase successiva all’invio con minor ansia e preoccupazione.

CONDIVI QUESTO ARTICOLO!

Iscriviti alla newsletter

    La tua email *

    Numero di cellulare

    Nome *

    Cognome *

    *

    *

    Inserisci sotto il seguente codice: captcha